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Dionisio Casto,fondatore di Radio Capo notate alle sue spalle il primissimo studio posizionato a Specchia, dentro una "pajara"
Dionisio Casto,fondatore di Radio Capo notate alle sue spalle il primissimo studio posizionato a Specchia, dentro una "pajara"

Un ricordo di Dionisio Casto:

 

Una sera vennero a trovarmi a casa due persone che non conoscevo. Si trattava di Oronzo Russo e Antonio Piscopiello. Io all'epoca mi "occupavo" di doppiaggio cassette, quindi avevo una grande quantità di dischi e uno studio di registrazione ben attrezzato. Mi chiesero se ero disposto a mettere su una radio. Accettai senza pensarci su due volte. Era il 1975. L'etere non era ancora libero ma pensammo subito di far diventare la nostra creatura un QUOTIDIANO D'INFORMAZIONE e accarezzammo l'idea, mai concretizzata, di creare oltre alla radio anche una tv che si sarebbe dovuta chiamare TELE RADIO CAPO.

La prima sede della radio era a casa mia in via S. Donato 56 a Montesano. Sfrattammo le due pecore dalla stalla e installammo lo studio dal quale trasmettevamo. Naturalmente l'antenna era posizionata sul terrazzo e spesso eravamo costretti a smontarla a casa dei controlli dell'Escopost. La sede era nelle immediate vicinanze della chiesa pertanto ogni volta che suonavano le campane si sentivano in diretta sulla radio. Il trasmettitore era un vecchio COLLINS di costruzione americana che era stato preso in "prestito" da un vecchio carro armato della seconda guerra mondiale. La valvola riscaldava talmente tanto che eravamo costretti a puntarle sopra un ventilatore funzionava 24 ore su 24. Dopo qualche mese del gruppo entrò a far parte anche Donato Locatelli che era proprietario di un terreno sulla serra di Presicce. In un primo momento il comune di Specchia non voleva dare il permesso per l'installazione dell'antenna, alla fine, però dovette cedere. La radio fu trasferita, nell'agosto del 1976, in una pajara, adeguata al nostro scopo, sulla serra di Presicce, da dove continuarono le trasmissioni. Per poter diffondere il nostro segnale abbiamo dovuto fare la "Gabbia Faraday" alla pajara per evitare che nelle nostre apparecchiature entrassero disturbi dei ripetitori Rai che erano posizionati nelle vicinanze. Dopo avere superato alcuni ostacoli finalmente riusciamo a trasmettere con un mixer OUTLINE, un nuovo trasmettitore acquistato a Lecco già ventilato e una nuova antenna 4 dipoli. Cominciano ad arrivare nuovi speaker e comincia la messa in onda della famosa "MUSICA A RICHIESTA". Ci arrivavano dalle 300 alle 350 lettere al giorno.

I soci diventano sei: Dionisio Casto, Oronzo Russo, Antonio Piscopiello, Donato Locatelli, Salvatore Branca e Mino Rizzo.

Cominciano ad aumentare i collaboratori. Entra a far parte del gruppo Alfredo De Giuseppe che conduce "RADIO ACTIVITY". Nel 1977 decidiamo di trasferire la radio a Tricase. Dopo avere più volte tentato, inutilmente, di fonderci con la nostra concorrente Radio Pirata decidemmo di andare avanti nel progetto di TELERADIO CAPO. Della società entrano a far parte Carmine Scarascia che era anche proprietario dell'appartamento nel quale aveva sede la radio (via Minerva attuale via Siracusa), Elio Dell'Abate, che diventa presidente, Egidio Cazzato, Emilio Cazzato, Salvatore Vantaggiato. Antonio Malinconico era il segretario della radio.

La radio, una volta trasferita a Tricase, acquisisce una nuova immagine, più professionale ma perde quella genuinità che l'aveva fatta diventare un riferimento per tante persone, perciò decisi, a malincuore, di lasciar perdere e vendetti la radio che era ancora intestata a me.

Testo tratto da:

 Radio FM 1976-2006: trent'anni di libertà d'antenna


Oronzo Russo ritira un premio a Lecce per l'attività a Radio Capo
Oronzo Russo ritira un premio a Lecce per l'attività a Radio Capo

Oronzo Russo un suo ricordo su Radio Capo:

 

Maggio 1975. Suggestionato dalla notizia della chiusura di una radio privata a Milano a cura della polizia, insieme ad Antonio, Salvatore, Donato e Dionisio ci frullò in testa l'idea di fare anche noi una radio privata a Montesano a casa di Dionisio il quale già accordatosi con un certo ing. Aguglia di Lecce, approntò il primo trasmettitore ricavato dai resti di un carro armato.

L'acquisto di una radiolina in FM fece il resto e lì ascoltammo per la prima volta le nostre voci alla radio che fu inaugurata da Franco Simone.

Cominciammo a trasmettere due ore al giorno, attenti all'arrivo della polizia e affittammo un trullo sulla serra di Specchia. Radio Capo era stata la 3° in Italia dopo la liberalizzazione del '76. Tricase ospitò i nuovi studi tappezzati di contenitori di uova e la posta ci sommergeva. Facevamo opinione e insieme a Don Tonino Bello, durante la notte aprivamo il microfono ai disagiati e ai genitori straziati dalla condizione dei figli drogati.

Si guardava alla "radio" come ad una realtà che riusciva a incidere nella società del Capo di Leuca. E così fu.

 Testo tratto da:

Radio FM 1976-2006: trent'anni di libertà d'antenna


Il documento originale inizio attività di Radio Capo
Il documento originale inizio attività di Radio Capo